Omelia del vescovo mons. Pierantonio Tremolada del 24 novembre 2024
Oggi si fa festa in questa chiesa per una ragione
particolare: perché è stata riportata al suo splendore. Però si fa festa anche in tutte le chiese del
mondo. E’ festa particolare; certo per
voi in questo momento ,direi, si fonde
con quello che anche tutti gli altri celebrano in questa giornata perché oggi è
la festa di Cristo Re. Il Signore Gesù Re dell'universo. Questa è anche l'ultima domenica dell'anno
liturgico perché con la prossima domenica comincerà l’Avvento. Cari
ragazzi lo sapete : il tempo di Avvento è il tempo che ci prepara
al Natale. Ci stiamo infatti avvicinando
al Natale. Questa ultima domenica
dell'anno liturgico è dedicata alla celebrazione di Cristo Re
dell'universo. Questa è una verità che
la nostra fede ci consegna: il Signore Gesù è il Re del mondo, non solo del
mondo, perché quando diciamo un mondo
intendiamo la terra ma sapete la terra è un piccolo pianeta di un sistema
solare. Voi ragazzi e ragazze studierete
bene queste cose : il sistema solare si
trova dentro una galassia ma le galassie dell'universo sono miliardi. Pensate
cosa siamo: siamo pochissima cosa. Il
Signore Gesù è il Re dell'universo con
le sue Galassie. E veramente già
questo ci sconvolge. Perché pensare che lui ha voluto venire in
mezzo a noi, lui che è il re dell'universo non può che stupirci. Ma allora ci domandiamo : in che senso il
Signore Gesù è re. Abbiamo ascoltato questo brano del Vangelo dove si racconta
che Gesù viene portato davanti al governatore di Roma perché allora c'era
l'impero romano e a Gerusalemme c'era un governatore che svolgeva il suo
compito a nome dell'imperatore che stava a Roma. Dunque Gesù viene portato
davanti a lui , lo accusano e poi lo porteranno alla crocifissione perché
questo governatore non fa il suo dovere. Ma ad un certo punto, quest’uomo, il
governatore dice a Gesù: ma tu sei Re? Mi hanno detto che ti dichiari Re dei
giudei, e Gesù gli dice: sì io sono Re,
ma il mio regno non è di questo mondo. E’ un pò diverso da quello di
tutti gli altri re il mio modo di
esserlo. E qual è allora il modo di
essere re di Gesù se è diverso da quello
di tutti gli altri ? Gesù lo spiega un
po' a Pilato il governatore. Gli dice: voi avete un esercito, migliaia e migliaia di soldati, intere
legioni. Io un esercito non ce l'ho;
come vedi non ho combattuto, non ho
detto ai miei discepoli: prendete in
mano la spada che andiamo a conquistare la città di Gerusalemme. Ricorderete che Gesù è entrato a Gerusalemme
su un piccolo asinello mentre il governatore di Roma entrava con tutta la
cavalleria per dimostrare la sua potenza.
Allora in che modo è Re Gesù? Intanto: che è veramente Re noi lo ripetiamo continuamente perché se avete
ascoltato, la prima orazione che io ho
pronunciato termina così: per Gesù Cristo tuo figlio nostro Signore e nostro
Dio che vive e regna con te nell’ unità dello Spirito Santo per tutti i secoli
dei secoli. E noi diciamo: Amen, è
così. Gesù è colui che regna nei secoli
dei secoli. Dopo la Consacrazione, se
ricordate, quando io dirò: Mistero della
Fede e Voi direte: annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Resurrezione nell'attesa
della tua venuta; poi alla fine della
preghiera eucaristica io dirò: Per
Cristo con Cristo in Cristo… direte:
Amen. Poi più avanti diremo: tuo
è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. Vedete:
la liturgia continuamente ci ridice questa verità: che noi siamo sotto il regno di Cristo. Gesù sta regnando in questo momento nel mondo
e regnerà nei secoli dei secoli e allora
ecco qua la domanda: Ma dove la vediamo questa legalità del Signore? Dov'è che
si dimostra che lui sta regnando? Allora non dobbiamo mai dimenticare che Gesù
non ha un trono così come noi lo immaginiamo; anche quando si raccontano le
favole e si parla dei Re in genere lì si descrive così, no? Con un trono d'oro con i mano lo scettro…
Tant'è vero che noi quando esponiamo Gesù lo esponiamo sulla croce non su un
trono. Quello è il suo trono perché la
croce è il modo, lo strumento che lui ha
utilizzato per dimostrarci il suo amore perché il regno di Cristo coincide con
il regno dell'amore: lui a tal punto ci ha amato da salire sulla croce. Perciò
ogni qualvolta noi nel mondo vediamo qualcuno che ama che vuole farlo e che
riesce a farlo, che non è facile amare sempre molto difficile, ma quando vedi
che qualcuno ce la fa tu dici: ah ecco qua il regno di Dio. Ecco qui il regno
del Signore perché sapete il regno di Cristo passa sempre attraverso il cuore
delle persone; non è una sovranità che si esercita dal di fuori appunto che si
impone con la forza, con gli eserciti e diventa una conquista. No, il regno di
Cristo si esercita attraverso un amore che attraversa i cuori. Questo è il modo
con cui Gesù ci conquista: ci afferra il cuore e come lo fa? Con la sua
testimonianza d'amore e concludo: questo amore è vissuto e poi si precisa in
tre direzioni perché in una delle sue lettere San Paolo dice il regno di Dio è
giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Il regno di Dio che il Signore
Gesù ci ha manifestato e ha reso attivo: la sovranità di Dio nel mondo passa
attraverso i cuori e come si manifesta? In un amore che poi diventa una vita.
Dove c'è la giustizia. Che cos'è la giustizia? Quando una persona è
giusta? Sì questo è un giusto, una persona giusta che fa le cose giuste; è
la rettitudine la giustizia, è il comportarsi sempre secondo il bene, secondo
la regola dell'amore e secondo la pace e che cos'è la pace? la pace è quella
interiore serenità che ti permette di dire: sto cercando di fare quello che Dio
desidera e mi sento profondamente unito a lui; sono in pace quando una persona
è in pace ,come dire, crea le condizioni perché anche gli altri lo siano.
Quando incontri una persona di pace che opera la pace ti senti in pace anche
tu; le relazioni cambiano e terzo la gioia perché là dove c'è il regno di Dio
nella persona di Gesù che conquista il cuore lì c'è la gioia della vita. La
tristezza viene vinta e noi abbiamo bisogno, credo, di questa gioia che rimanda
alla pace nel cuore e che poi si esprime attraverso una vita giusta. L'amore ha
queste tre sfaccettature. Ecco , chiudo;
riprendo quello che diceva don Arturo all'inizio. Questa è una bellissima
chiesa, rimessa a nuovo. Questa chiesa ci rimanda all'altra Chiesa che
siamo noi. Oggi la liturgia ci dice: Siate un popolo sacerdotale e regale. Ma che noi siamo diventati i re partecipando
alla legalità di Cristo nella misura in cui ci lasceremo conquistare il cuore dal suo amore
crocifisso. E diventeremo persone che danno testimonianza di giustizia, di pace
e di gioia. Questo è il mio augurio per voi e non mancherà la mia preghiera
perché questo avvenga.