Verolanuova,
Casa Albergo Anziani, 28 ottobre 1993
Nel tempo che ancora la bontà del
Signore mi concede, affido a Lui tutto me stesso, con il desiderio di entrare
nell’umiltà, nella semplicità e nella lode, nello Spirito della chiesa, reso
concreto nel cammino neocatecumenale in piena e gioiosa adesione alla volontà
di Dio Padre.
Ho cercato di credere e accettare
l’amore di Dio in tutta la storia della mia vita e nella vita di tante persone
incontrate nel ministero sacerdotale.
Signore, perdona tante mie
lacune, la mia limitatezza, la mia debolezza, il bene che non ho fatto, il male
che ho fatto, il bene che ho fatto male, i miei compromessi, la mia incapacità
a guidare il gregge che mi hai affidato.
Signore, ti ho amato troppo poco,
quando non ho accettato la croce. Ho amato troppo poco, sono stato un pastore egoista,
superbo, orgoglioso. Qualche volta ho sfruttato il gregge non dando gloria a
te, Signore.
Ti chiedo perdono Signore.
Chiedo perdono anche a tutti
coloro verso i quali non ho compiuto pienamente il mio dovere di sacerdote e a
tutti coloro che avessi scandalizzato con i miei peccati.
Ringrazio il Signore che mi ha
anche preservato nella sua bontà da tanti peccati. Non ho voluto male a
nessuno, non ho fatto niente contro qualcuno, non ho mai conservato
risentimento, anche se il mio carattere mi ha spinto qualche volta ad essere
duro e ostinato al fine di eseguire qualche opera più materiale che spirituale.
La responsabilità per me è sempre
stata gravosa, forse per la mia debolezza e per la mia incapacità.
Ringrazio però con cuore
riconoscente il Signore per il dono del Sacerdozio, per il ministero esercitato
a Gavardo, a Verolavecchia, a Verolanuova e a Gottolengo:tutto è stato dono del
suo amore e della sua misericordia.
Ringrazio particolarmente il
Signore per avermi fatto incontrare il “Cammino Neocatecumenale” che mi ha
avvicinato di più al Signore, Amore e Misericordia, e ha fatto con me,
nonostante i miei macelli, disastri e peccati, la sua storia di salvezza. Il
“Cammino” mi ha aiutato a scoprire sempre di più Dio Amore, mi ha aiutato a
comprendere e ad amare di più la Beata Vergine Maria, madre di Gesù e madre
nostra, immagine della Chiesa e del cristiano. Mi ha aiutato ad amare di più la
Chiesa come Madre e mi ha fatto capire l’importanza della comunione con il
Papa, con il Vescovo, con il Presbiterio. Per questo, con profondo sentimento
di riconoscenza professo la mia intima comunione e il mio profondo amore con il
Papa, il Vescovo e con tutti i confratelli nel sacerdozio.
Pure il “Cammino” mi ha fatto
incontrare una Chiesa viva, giovane sempre in cammino di conversione e di fede.
Così il mio sacerdozio non è
andato in pensione, ma continuamente si rinnova seguendo le comunità
neocatecumenali, grazie Signore!
Porto in me tanta riconoscenza
per la mia famiglia, il papà e la mamma che con la vita mi hanno dato una buona
educazione cristiana. La mia vocazione al sacerdozio, dono del Signore, è
certamente maturata nel cuore e nella preghiera di mia madre. Ringrazio tanto i
miei fratelli e le mie sorelle (tutte in cielo) per il grande aiuto materiale e
spirituale che mi hanno sempre offerto con generosità. A loro unisco con
ricordo affettuoso la mia cognata, la zia e i miei nipoti. Essi sanno che non
ho mai accantonato soldi. Il denaro che la generosità dei buoni fedeli, sia di Gavardo che di Verolavecchia, ha posto nelle
mie mani è tutto passato alle opere parrocchiali. Il Signore perdoni la mia
superbia e il mio orgoglio. Chiedo a tutti preghiera, perdonato e purificato
dalla misericordia del Signore, possa essere accolto nella casa del Padre,
segno di vita eterna.
Signore, fa che io sia sempre
pronto a incontrarti: non manchi mai l’olio della fede e dell’amore alla mia
lampada. Nelle tue mani affido il mio spirito. Sia fatta sempre non la mia ma
la tua volontà. Al mio funerale non vorrei tristezza. La morte abbatte il muro
tra questa vita e la vita eterna e introduce alla presenza di Dio per
contemplarlo faccia a faccia. E’ incontro con lo Sposo per le nozze eterne. E’
la Pasqua! Risurrezione, vita, gioia piena e senza fine. Quindi la liturgia,
perché eucarestia, sia animata da canti improntati alla gioia e alla
risurrezione. Desidero che la mia Salma riposi in attesa della risurrezione nel
cimitero di Pralboino nella tomba di famiglia. Ancora grazie, Signore. Confido
nella protezione di Maria Vergine e Madre.
Don Angelo Calegari