Lungo la strada provinciale per Gambara, sulla destra ed all'altezza del cimitero, si trova questa devota santella dedicata alla Madonna apparsa nei pressi di Caravaggio ad una giovane contadina di nome Giannetta.
Si potrebbe definire una “ chiesa in miniatura” per le sue forme architettoniche armoniose ed appropriate, manca solo il campanile.
E' situata in una posizione leggermente rialzata, nella parte iniziale di un campo dal quale è separato mediante una siepe.
E' circondata da un piccolo spazio verde, con una panchina in cemento ed un abete purtroppo non in buono stato, limitato verso le strade circostanti da un piccolo muretto di protezione.
Non è stato facile trovare notizie che la riguardano: sembra sia stata eretta nel 1803 e benedetta dal vescovo Gabrio Maria Nava assieme al nuovo cimitero, nel 1809.
Diversi dettagli la rendono particolare: scopriamoli insieme in questa presentazione.
Partiamo dalla facciata che presenta una elegante cornice della porta d'ingresso con
ai lati due coppie di lesene( pilastri in rilievo).
Sulla sommità appare un simbolo di cui non si conosce esattamente il significato,
nonostante siano state svolte svariate ricerche; si possono fare solo delle ipotesi su
questa composizione che comprende una croce su una sfera contornata da due
formazioni curve che costituiscono l'elemento più misterioso.
Potrebbero indicare, secondo una visione cattolica, due palme che sono simbolo di
vittoria come risultato di una prova dolorosa affrontata con fede e amore.
Potrebbero indicare secondo la simbologia ortodossa, la lettera “ omega” che
significa la fine.
Potrebbero essere anche una semplice decorazione in cemento, tenendo conto del
periodo di costruzione.
Il tetto della parte ora riservata ai fedeli si presenta esternamente a capanna ma se
si entra si osserva che il soffitto è a volte con quattro vele che conferiscono un tocco
in più di raffinatezza al piccolo ambiente.
Sulle pareti laterali, due piccoli affreschi a forma di mezzaluna ed eseguiti dal pittore
locale Battista Bacchiocchi : uno rappresenta S. Antonio e l'altro la Madonna in
preghiera. .
In basso due panchine in pietra per favorire la sosta dei fedeli.
Quando è stata costruita aveva ad ovest la strada per Ostiano, ora eliminata.
Nei pressi, verso nord, sorgevano: la chiesetta di San Michele lungo la strada per
Gambara e dei Santi Faustino e Giovita lungo quella per Ostiano, ora scomparse.
Tradizione vuole che per la soglia dell'attuale chiesetta sia stato utilizzato un gradino
recuperato da quella dedicata a San Michele. scelto come protettore dai Longobardi.
Osservando di lato la costruzione non può sfuggire il fatto che l'abside sia troppo
lunga rispetto alla struttura nel suo insieme.
Secondo la testimonianza di persone tuttora viventi, la chiesetta originaria era più
piccola e comprendeva solo la parte ora destinata ai fedeli.
Dietro il piccolo altare si poteva ammirare un affresco rappresentante il miracolo
dell'apparizione.
Nel periodo compreso fra le due grandi guerre , per volere del prevosto Don Andrea
Benvenuti, venne costruita la lunga abside con presbiterio che avevano una semplice
copertura in cemento.
Sicuramente apprezzabile l'idea di rappresentare la sacra scena con due statue poste
in un luogo rialzato dietro l'altare e questo ha richiesto uno spazio maggiore.
Sul tetto, poi ricoperto con tegole, sono stati posti due lucernari, uno verso est ed
uno verso ovest : rendono piacevolmente più luminoso l'ambiente e proiettano due
fasci di luce più intensa alternativamente sulla Madonna e sulla ragazza.
La gente del luogo la indicava come la chiesa della Madonna della” roncaina “
perché la contadina stava tagliando l'erba con una piccola falce.
Per questi ed altri motivi è bene visitare questa santella che attualmente appare
troppo solitaria e da molti dimenticata: vi si celebra la S. Messa solo il 26 maggio e
la presenza di qualche lumino o di alcuni vasi di fiori testimonia una sporadica
presenza di fedeli.
Viene allora spontaneo un suggerimento: Perchè non “ affidarla”ad una contrada,
come per la santella della “Croce”?
Sicuramente si formerà un gruppetto di volontari che la renderanno più viva e
frequentata con qualche cerimonia periodica, facilitata anche grazie all'accesso reso
più sicuro dalla pista ciclabile.